Ci sono volute ben sette partite per poter finalmente raccontare una vittoria della Viola oltre lo stretto. Dopo le sfide perse a vantaggio di Capo d’Orlando nel 2011 e della stessa Agrigento nel 2012, tutte in DNB, la vicina Sicilia era diventata quasi un tabù per la squadra reggina, ma il 2013 regala a tifosi e addetti ai lavori una soddisfazione non da poco: espugnato il PalaMoncada, seconda vittoria consecutiva in trasferta dopo quella ottenuta a Ferrara e la consapevolezza di non potersi più nascondere. Questa Viola fa paura a tutti. Gli arrivi di Ponticiello e Piazza hanno cambiato il volto alla squadra sbiadita e confusionaria che eravamo abituati ad “ammirare” nelle prime dieci giornate di campionato, tutti i giocatori ne hanno beneficiato e i risultati arrivano con continuità. Ennesima prestazione monstre del play bolognese, Dal canto suo, Agrigento si ferma per la seconda volta in due gare, denunciando una poca fluidità di gioco e probabilmente una condizione non ottimale al ritorno dal turno di riposo antecedente le due sconfitte.
Buona cornice di pubblico al PalaMoncada, ci sono anche una trentina di supporters neroarancio che hanno deciso di seguire la squadra in trasferta. I padroni di casa partono forte, portandosi subito sul 4-0 grazie a Demartini e Mian, ma la Viola reagisce immediatamente con la tripla di Ammannato. Ancora Mian prova a far scappare i suoi, poco dopo imitato da Demartini e Quarisa. La Viola è molto imprecisa in questa prima parte di gara, perde molti palloni e il bottino che riesce a mettere insieme in cinque minuti è rappresentato dal solo canestro di Piazza per il provvisorio 7-5. Mian sfrutta la sua mano calda e mette altri tre punti, Ricci segna due liberi e Demartini segna gli ultimi punti della sua squadra nel quarto. Si apre quindi un parziale di 6-0 in favore dei neroarancio che recuperano tanti palloni e alla fine dei primi 10 minuti si ritrovano sotto di sole tre lunghezze (16-13.)
Al ritorno in campo, Quaglia accorcia ulteriormente le distanze realizzando un 2/2 dalla linea della carità. La Fortitudo vince parecchie sfide a rimbalzo e Quarisa e Giovanatto realizzano portando nuovamente gli ospiti a -5. Ad entrambi risponde Fabi, che in penetrazione mette i suoi primi 4 punti. Quaglia sbaglia dalla lunetta e Moruzzi punisce la Viola con una tripla che vale il +7. Agrigento è molto fallosa, tanto da regalare spesso tiri liberi ai neroarancio, che con Fontecchio fanno 1/2 (25-20 al 17’), ma offensivamente sembra girare tutto bene, e il solito Mian, autore di ben 12 punti nei primi due quarti, continua a trovare con facilità la via del canestro e permette ai suoi di allungare fino al massimo vantaggio (+9 e 29-20). Dopo due liberi di Piazza andati a buon fine, tocca a Caprari accorciare ulteriormente le distanze e mettere in chiaro una volta per tutte che la Viola non è venuta ad Agrigento in gita domenicale: dopo due errori, al terzo tentativo la bomba scagliata dal capitano neroarancio trova la retina. I biancoblu sono un po’ in confusione, Anello (in ombra per tutta la partita) commette il suo terzo fallo, Ammannato va in lunetta e il suo 2/2 fissa il risultato sul 29-27 al 20’. Nonostante il timeout chiamato da Ciani, la sua squadra non riesce a costruire un tiro nei secondi finali e il secondo quarto si conclude col medesimo punteggio.
Il terzo periodo si apre con il quarto errore dall’arco di Di Viccaro, insolitamente poco preciso quest’oggi. La Viola torna più determinata che mai a fare sua la partita, i primi punti però sono dei padroni di casa con Chiarastella, Ammannato segna appoggiando e ancora Chiarastella fa 1/2 dalla lunetta (32-29). Il minuto che si apre dopo il viaggio in lunetta dell’argentino di casa è decisivo per le sorti della gara, che prende decisamente la via di Reggio grazie ad Alessandro Piazza: il playmaker firma praticamente da solo un mortifero parziale di 7-0 in favore dei suoi, prima regalando la palla del -1 a Ricci e poi mettendosi in proprio con una palla recuperata e conseguente canestro in contropiede e la tripla che valgono il +4 (32-36 al 24’). La Fortitudo entra in confusione, sono molti gli errori al tiro dei ragazzi di Ciani, che è costretto a chiamare timeout, ma i risultati non cambiano: la Viola è in controllo della gara, Ammannato dopo il 5° assist di Piazza porta i suoi sul +8. I cinque minuti restanti vedono i padroni di casa trovare in Giovanatto, autore di 4 degli ultimi 9 punti della sua squadra, l’uomo a cui aggrapparsi per non fare scappare la Viola, che conclude il penultimo periodo con un vantaggio di 6 punti frutto di due canestri di Piazza, uno di Ammannato e un libero di Quaglia. Il tabellone recita 40-46 in favore dei neroarancio.
L’ultimo quarto si rivela non essere adatto ai deboli di cuore: Agrigento si riporta a soli 3 punti grazie al solito Giovanatto, la Viola però risponde colpo su colpo ai tentativi dei padroni di casa di riaprire la gara dopo il break subito nel terzo quarto. Ci pensano però Ricci e Caprari a portare la Viola sul +7, Chiarastella si mette in proprio e spara la bomba del -4, Piazza dalla lunetta fa 2/2 e poco dopo serve l’ennesimo assist ad Ammannato per il 50-58 (36’). Il PalaMoncada si scalda, il pubblico non ci sta a vedere violato il parquet su cui i loro beniamini hanno conquistato vittorie su vittorie, Moruzzi con una tripla e Chiarastella da sotto sembrano cogliere il messaggio lanciato dai presenti (55-58). Che non sia serata però si intuisce un minuto dopo, quando Anello sbaglia entrambi i liberi che avrebbero potuto portare la sua squadra sul -1 con ancora 2 minuti da giocare. La Viola ne approfitta e Piazza firma il nuovo +5. Mian spara l’ultima tripla della sua partita riportando a -2 i biancoblu a cui ormai rimane soltanto l’arma del fallo tattico per tentare di riaprire una partita virtualmente già chiusa in favore degli ospiti. I liberi sono l’arma in più della Viola, che con precisione chirurgica ne realizza cinque dei sei a sua disposizione con Piazza prima (2/2) e Fabi (2/2) e Fontecchio poi (1/2). Nel parapiglia finale c’è tempo per l’1/2 di Caprari e la bomba di Giovanatto che però serve solo a rendere meno ampia la forbice fra le due formazioni. Al suono della sirena è un tripudio di urla d’esultanza fra la panchina e i tifosi al seguito, la Viola si impone al PalaMoncada per 65-66 e infligge ad Agrigento la seconda sconfitta casalinga dopo quella subita a opera di Omegna.
Anche questa volta, la Viola non si perde d’animo nei primi due quarti durante i quali i padroni di casa tentano spesse volte la fuga e si riporta sempre sotto mantenendo alta la concentrazione, colpendo e concretizzando nei 20 minuti rimanenti. I ragazzi di Ciani devono sicuramente recriminare per i troppi errori al tiro (come esempio potremmo portare Di Viccaro, 0/5 da tre e -4 di valutazione) e per non essere stati capaci di arginare Piazza e più in generale il gioco della Viola, che proprio grazie alla sua capacità di caricare di falli tutti i componenti del roster siculo ha spesso usufruito di comodi viaggi in lunetta nei momenti chiave. Di questo però va dato merito a coach Ponticiello, vero artefice insieme al vice Russo della trasformazione neroarancio da fanalino di coda a seria candidata ai piani alti della classifica.
La Viola è attesa adesso da due gare casalinghe, contro Omegna e Mirandola (quest’ultima nel turno infrasettimanale). Non serve dire che la prima delle due rappresenta l’ennesimo, vero e proprio esame di maturità per la formazione reggina, contro una squadra parzialmente rivoluzionata rispetto a quella che la Viola 1.0 sconfisse a domicilio. Ci sarà bisogno ora più che mai del calore che solo il pubblico reggino ha dimostrato di riuscire a trasmettere, non con tamburi o sirene ma con la potenza delle corde vocali. Agrigento invece è chiamata a esprimersi in trasferta contro Mirandola.
Fortitudo Agrigento 65-66 Viola Reggio Calabria (16-13, 13-14, 11-19, 25-20)
Fortitudo Agrigento (da due 19/41, da tre 7/21, tiri liberi 6/15): Chiarastella 8, Giovanatto 14, Mian 21, Moruzzi 8, Anello 0, Brown 0, Demartini 10, De Laurentiis 0, Di Viccaro 0, Quarisa 4. Allenatore: Franco Ciani
Viola Reggio Calabria (da due 17/32, da tre 4/17, tiri liberi 20/28): Ammannato 13, Caprari 5, Ricci 9, Piazza 22, Fontecchio 4, Quaglia 7, Germani 0, Sabbatino 0, Fabi 6. Allenatore: Francesco Ponticiello
Paolo Malara