“La richiesta economica della Fiba non è eticamente accettabile”.
Con queste parole di Gianni Petrucci, l’Italia rinuncia a concorrere alla wild card per partecipare la prossima estate ai campionati del mondo di Spagna.
Evidente l’impossibilità per la nostra Federazione a competere in una vera e propria asta al rialzo, nella quale restano in corsa nazioni europee in questo momento di altro spessore, visto che stiam parlando di Grecia, Turchia e Russia.
La scelta della Federazione sarà certamente discutibile sotto il profilo sportivo, perchè non giocare il Mondiale dispiace e non poco, ma alla luce attuale appare logica. Un movimento cestistico in crisi come quello italiano, dove molte società faticano a concludere il campionato per problemi economici, dove oramai(salvo casi sporadici) mancano investitori di un certo livello, non può permettersi in questo momento di destinare un milione di franchi(830 mila euro) per concorrere ad un “invito” senza alcuna garanzia di ottenerlo.
Gli altri paesi in competizione mettono sul piatto della bilancia ben altro.
Grecia e Spagna la solidità di club ricchi con interessi nelle alte sfere delle proprie federazioni, mentre la Turchia oltre a tutto ciò può utilizzare il denaro di sponsor importanti, da anni “gestori”delle massime competizioni europee.
A proposito della Grecia, non tragga in inganno la situazione economica difficile del paese. Olympiacos e Panathinaikos hanno ancora molti soldi a disposizione, provenienti dalle attività imprenditoriali delle due famiglie proprietarie.
Inutile parlare di meriti sportivi o ranking o risultati dell’ultima manifestazione continentale.
“Money makes the world go round, o meglio the basket go round.”
Facciamocene una ragione.
Alessio Teresi