L’Eurolega di Milano, nell’anno della Final Four al Forum, finisce tristemente sul parquet della Nokia Arena, dove gli uomini di Banchi perdono nettamente 86-66 anche gara 4 e vedono sfumare sul più bello il sogno di coronare una bellissima stagione europea con l’ingresso tra le quattro regine continentali.
Alla fine la punizione per i milanesi è pesantissima sul tabellone, malgrado un Langford da 28 punti ed un vantaggio di dieci punti (33-43) che gli uomini di Banchi avevano faticosamente costruito in diciannove minuti e mezzo quasi perfetti, frutto di un 50% più che abbondante dal campo (17-31) e di tanta voglia di giocare di squadra, cercando i tiri migliori senza lasciarsi ingolosire da scelte forzate.
Il Maccabi ha rivoltato completamente la gara nel secondo tempo, concedendo soltanto 23 punti agli avversari e colpendo in attacco implacabilmente con le sue due torri, Schortsanitis (11) e Tyus (16+9), assolutamente incontenibili per i lunghi milanesi.
Proprio negli ultimi venti minuti si sono materializzati nuovamente per Milano gli incubi del match di due giorni fa, ossia l’impossibilità a fermare le incursioni di Hickman e Rice,e la scarsa copertura nel pitturato (36-29 i rimbalzi).
Questa volta il tiro da tre punti ha funzionato discretamente (11-23), è mancata invece la lucidità dalla lunetta (7-17) e regalare dieci punti in questa maniera, in una partita già di suo così difficile, non può far altro che spalancare le porte dell’inferno quando si gioca a questi livelli e la posta in palio è altissima.
Con Jerrels in quintetto al posto di Hackett, l’inizio di Milano non è tra i più incoraggianti. Il Maccabi si presenta con un 4/4 dall’arco e vola 14-8 dopo 4’30. Sale in cattedra Langford, che prende letteralmente per mano la squadra e con tredici punti fissa lo score sul 19-21 Milano al primo stop.
Con Hackett in campo a mettere in ritmo la squadra si vede un’ottima Armani anche nei secondi 10′, contro un Maccabi teso e tenuto a galla soltanto dalla vivacità di Ohayon. Una tripla di Hackett apre proprio il parziale che illude un pò tutti, quello che porta sul +10 Milano (33-43) e d il punteggio alla pausa lunga sul 35-43.
Dallo spogliatoio esce un Maccabi con la faccia ben diversa dai primi venti abulici minuti. La Nokia Arena ritorna ad essere la tonnara dei tempi di Aroesti, Kaplan e Berkowitz, sotto il canestro israeliano succede di tutto senza che arrivino fischi e Pnini dai 6,75 firma il sorpasso dei gialli al 23′ (44-43). Milano continua a sbagliare tanto dalla lunetta ma regge tuttavia l’urto grazie ad altri dieci punti (sui 13 segnati nel quarto dall’Armani) di Langford, per chiudere ancora avanti miracolosamente (54-56) al 30′.
La partita dei milanesi però finisce dopo un minuto del 4/4. Dal canestro di Lawal del 56-58 arriva infatti un parziale 13-1 Maccabi a chiudere quattro minuti fatali per i sogni di gloria delle scarpette rosse.
Le triple di Devin Smith e David Blu, a dilaniare il remake della zonetta di lunedi sera, non fanno altro che imbarcare entrambe le squadre sull’aereo per Milano.
Con ambizioni e tempi però molto ma molto differenti.
Maccabi Tel Aviv – EA7 Armani Milano 86-66 (19-21; 16-22; 19-13; 32-10)
Mvp: verrebbe da citare KL per i suoi 28 punti, ma pesano di più i 16 e 9 rimbalzi di Tyus
Wvp: Samuels e Lawal, entrambi sempre in difficoltà contro la fisicità dei pari ruolo israeliani.
Alessio Teresi