Cucciago (CO), 22 maggio 2013 – Partita dai due volti quella di questa sera, primo tempo vibrante e spettacolare, in cui le avversarie trovano buoni spunti tecnici nel tentativo di superarsi con lealtà e agonismo. Nel secondo tempo è invece la paura di perdere a prevalere: i toni agonistici si alzano, lo spettacolo ne risente, ma la suspense aumenta con la indefinitezza di un pronostico, fino all’ultimo.
L’Acea non si scompone e rimette sul parquet della Mapooro Arena disciplina tattica ed il talento dei suoi uomini di punta, quali ingredienti per l’ennesima prova di maturità in Gara 2 del Playoff di quarto di finale, contro una Acqua Vita Snella che non lascia respirare gli avversari, grazie ad una difesa asfissiante.
Sono ancora Quinton Hosley e Trevor Mbakwe, con il loro atletismo straripante, ad essere il fattore determinante per la vittoria finale dei capitolini, quando sul finire della gara, nel contesto di un gioco asfittico su entrambi i lati del campo, grazie appunto alla loro fisicità dirompente, catturano quei rimbalzi decisivi per le sorta finale del match.
Nella prima frazione di gioco si assiste alla costruzione ed alla realizzazione di buoni tiri dall’arco dei 6.75. Da una parte sono Jenkins, Ragland e Gentile a centrare il bersaglio, mentre dall’altra sono D’Ercole, doppio Baron e Moraschini a dare il loro contributo importante di punti, sempre dalla lunga distanza.
Nella seconda frazione sono i due talentuosi furetti, da una parte e dall’altra, Ragland e Mayo, a darsi battaglia, deliziando la platea grazie a giocate in velocità, di sopraffina caratura tecnica. Aradori e Uter, da un lato, ed i soliti Mbakwe ed Hosley dall’altro, danno linfa ai propri colori.
Nel terzo e quarto periodo si segna veramente poco (13-13, 10-12), il gioco è spezzettato dai continui fischi arbitrali, lo spettacolo ne risente anche se il pathos per l’incertezza dell’esito finale del match, continua a mantenere vivo l’interesse del pubblico. Cantù trova due belle triple con Aradori e Gentile, durante la terza frazione mentre Roma si oppone grazie all’immenso talento di Bobby Jones, unito alla sua proverbiale flemma.
Nell’ultimo periodo, le due squadre trovano rispettivamente, la miseria di due canestri dal campo Cantù, Roma invece quattro, tutti rigorosamente da due. I quattro tiri liberi messi a referto da Pietro Aradori sul finire, non bastano ai padroni di casa per aggiudicarsi il match in gara due, che si sposta a Roma , sul filo di un equilibrio consolidato che ancora lascia qualche piccola chance di successo ai brianzoli.
Acqua Vita Snella Cantù – Acea Roma 62-64
Parziali: 19-22; 20-17; 13-13; 10-12
Progressione: 19-22; 39-39; 52-52; 62-64
Sala Stampa
Sacripanti
Abbiamo perso una partita simile alla prima. Siamo arrivati nel finale in parità ma abbiamo commesso troppi errori nel momento importante in cui dovevamo capitalizzare qualche episodio realizzando dei canestri. Ho in testa l’azione del +4 in cui avevamo la palla in mano e dovevamo chiudere la gara e in vece abbiamo commesso fallo in attacco. E’ stato un match difficile, duro e intenso, pieno di contatti e fisicità. Roma cambiava sistematico in tutti i ruoli e noi cercavamo di giocare penetro e scarico o di dare la palla in post basso quando il mis-match lo permetteva. Abbiamo eseguito bene nel primo tempo, molto meno ne secondo quando la gara era diventata molto calda e c’era tanta durezza. Quando si perde così, non hai tanto da recriminare sotto l’aspetto della volontà. Ormai non importa lo svantaggio nella serie. C’è bisogno però dell’apporto di ognuno in maniera lucida con grandissimo agonismo.
Dalmonte
E’ giusto sapere che questa serie non è finita ed è questo che si stanno dicendo i nostri avversari. Dobbiamo trarre da questa vittoria energia mentale, fiducia e consapevolezza per affrontare la prossima sfida. Dobbiamo ripresentarci con l’atteggiamento del secondo tempo, in cui abbiamo giocato una difesa di grande altruismo senza mollare una situazione di uno contro uno, ma mettendo sempre un corpo ad ostacolare ogni azione. Questa squadra ha un anima e questo è un fatto determinante. Devo fare i complimenti ai miei giocatori perché hanno dato quello che avevano, al di là degli errori commessi. Noi per come siamo strutturati dobbiamo essere brutti, sporchi e cattivi. Oggi abbiamo dimostrato proprio queste caratteristiche e infatti siamo stati competitivi fino in fondo. E’ una vittoria importante, ma non definitiva. Devo essere bravo a dirlo alla mia squadra e i ragazzi devono essere attenti a capirlo. Stasera prendiamo fiducia e domani mattina iniziamo a pensare a Gara 3
Mvp: Quinton Hosley, grande presenza e fiducia nei propri mezzi fisici, cresciuto notevolmente anche sotto il profilo tattico.
Wvp: Cusin, troppo falloso ed irruento, tradito dalla propria foga agonistica.
Serafino Pascuzzi