Bologna, 19 ottobre 2014 – Esordio con dramma (sportivo) mancato per un soffio dalla Virtus Bologna, che domina per 35’ contro l’Upea Capo D’Orlando, toccando anche il +20, per poi smettere letteralmente di giocare e rischiare di perdere, concedendo il pallone del potenziale sorpasso agli ospiti a 40’’ dalla fine. Una partita pazza di una squadra che ha ancora tanto da lavorare e che oggi ha dimostrato in 40’ quello che probabilmente sarà il ritornello di tutta una stagione: le note positive ci sono (Fontecchio su tutti, ma anche l’ordine di Abdul Gaddy in regia, la pericolosità di Hazell da dietro l’arco e i numeri atletici di Okaro White) e quando le cose girano per il verso giusto la Granarolo sa essere una squadra rognosa. Ma il rovescio della medaglia è sempre lì, pronto a materializzarsi come oggi quando, nel momento in cui si doveva solo mettere in ghiaccio una partita già sepolta, è venuto a mancare tutto. Da prendere, dunque, tutto il positivo di questa vittoria (per di più contro una diretta concorrente), a partire dai due punti che eliminano il -2 in classifica dovuto alla penalizzazione, ma ricominciando a lavorare in palestra dagli ultimi 10’ da incubo.
Quelli da cui deve cercare di ripartire l’Upea che, prima della fiammata finale, praticamente tutta firmata da un assurdo Austin Freeman, era parsa davvero poca cosa. A parte qualche squillo di Hunt e Dominque Archie, per i siciliani c’è stato il nulla cosmico, in particolare da parte di una panchina totalmente nulla. Flynn, poi, ha steccato ancora, lui che doveva essere l’uomo in più di questa squadra. Certo, pur in una giornata così nera, la chance di vincere la partita c’è stata lo stesso, ed è incredibile pensarlo, ma più per i meriti di un singolo giocatore (Freeman) entrato in trance agonistica, che per una manovra collettiva di squadra. Insomma, anche per l’Orlandina il ritorno in palestra sarà importante per migliorarsi e darsi qualche chance in più di salvezza.
Davanti a un pubblico poco numeroso (circa 3000 presenza) e dopo l’inno italiano che ormai diventerà consuetudine, la Virtus si presenta in campo con Gaddy, Ray, Fontecchio, Gilchrist e White. Mentre Capo d’Orlando con un quintetto solo americano, composto da Archie, Freeman, Burgess, Flynn e Hunt.
Primo quarto abbastanza brutto con molti errori dal campo (Virtus 3/12, Upea 4/13) e ritmi molto bassi: si arriva al 5′ ancora sul 6-2 per Capo d’Orlando. Virtus che si affida molto alle iniziative di White, mentre l’Upea comincia a faticare quando entra in gioco la panchina, con gli ingressi di Basile, Soragna e Pecile. Bologna sorpassa sul 9-6 al 7′ e mantiene un distacco di 5-6 punti fino al 18-13 conclusivo del primo quarto.
Secondo quarto sicuramente più gradevole per il pubblico. Hazell apre con una tripla da 7 metri, ma l’Upea risponde molto bene con Archie e Hunt. Le difese cominciano a concedere un po’ di più e si arriva al 27-25 a 4′ dalla fine del primo tempo. Timeout Virtus al 15′ e qui cambia la partita. La Granarolo comincia ad essere più aggressiva e trova tiri comodi. Due triple di fila ed una schiacciata in testa ad Hunt di un infuocato Fontecchio permettono alla V nera di arrivare sul +6.
L’Upea, però, ha l’occasione di rimanere in scia quando, su un fallo più tecnico di Ray ed una successiva penailità di Mazzola, va in lunetta per 5 volte, ma senza risponde bene: 2/5 e Bologna che conclude il secondo quarto sul 43-31 con degli ottimi Gilchrist, Fontecchio ed Hazell.
Il terzo periodo si apre con un ottimo Gaddy, autore di 4 punti in fila e buon gestore dei ritmi di squadra. 47-31 Virtus, con Capo d’Orlando che continua ad affidarsi alla fisicità di Hunt.
Gli ospiti cercano di rimanere a galla con i canestri di Flynn, Hunt e Freeman, ma la Virtus, dall’altra parte, non perdona con Fontecchio ed Hazell. 55-40 al 24′. Capo d’Orlando prova la carta della zona 2-3, ma Fontecchio continua ad attaccare il canestro troppo facilmente e mantiene il distacco sul +15. Imbrò, molto in ombra fino a quel momento, piazza una tripla che porta sul 62-42 la Virtus. Partita che sembra destinata a finire in garbage time, con il terzo quarto che si chiude sul 64-44.
E invece così non è. Bologna si addormenta su entrambe i fronti, concedendo troppo, e facendo arrivare fino al -10 Capo d’Orlando sul 69-59 al 37′, con coach Valli quindi costretto al timeout per rimettere in campo Fontecchio, Ray e White. Freeman (19 punti per lui nel solo 4° quarto sui 25 complessivi dell’Orlandina, 27 alla fine) ormai però è inarrestabile e accende ancora di più le speranze dei siciliani, accorciando ancora con una tripla ed un jumpshot. Nel frattempo Bologna si trova in enormi ambasce offensive, affidando gli attacchi prevalentemente a Ray e White.
Freeman segna ancora e, prima con una tripla, poi con un 2/2 dalla lunetta mette Capo d’Orlando a un solo possesso dai bianconeri (71-69) con 58” da giocare. Sembra un incubo per il pubblico felsineo: Fontecchio forza da tre punti e i siciliani hanno il pallone del potenziale sorpasso, che però viene vanificato da un recupero dello stesso Fontecchio, che permette a Allan Ray di andare in lunetta e ridare l’ossigeno vitale ai suoi: 73-69 Virtus. Time out della disperazione per l’Upea, ma ormai non c’è più tempo e una stoppata di White su Archie chiude i conti.
GRANAROLO BOLOGNA – UPEA CAPO D’ORLANDO 74-69
Parziali: 18-13; 25-18; 31-13; 10-25;
Progressione: 18-13; 43-31; 64-44; 74-69
MVP: Simone Fontecchio (14 pt, 4/7 da 2, 2/5 da 3, 4 reb, 14 val.). Ha dato la stoccata finale nel terzo quarto portando la Virtus sul sicuro, nonostante l’esito finale. Maturato molto rispetto all’anno scorso, più sicuro e responsabile. Imperiosa la schiacciata in testa a Hunt.
WVP: La panchina di Capo d’Orlando. Pecile, Basile, Soragna e Nicevic combinano per 10 punti e 2/16 al tiro. Con queste cifre non si va da nessuna parte.
Giacomo Fiumi