Nel prepartita si alza il gonfalone del ventiseiesimo scudetto biancorosso al centro del campo, ma prima arrivano i significativi discorsi di Banchi e Armani.
Il coach invita il pubblico ad essere ottimista facendo notare gli spazi ancora da riempire con futuri trofei, mentre il patron rende merito ai ragazzi che hanno vinto la scorsa stagione, enfatizzando la stessa sua passione per quello che fanno.
La partita inizia e si capiscono subito tutte le insidie che poteva nascondere ai biancorossi con una Trento subito in palla, aggressiva e con il desiderio di non fare solo da comparsa alla festa milanese. I biancorossi sono letargici e disattenti in difesa, così come il loro leader offensivo Brooks che prima si fa stoppare poi in difesa perde gli avversari diretti.
Forse strigliato da Banchi, comincia a produrre cose buone prima con la tripla e poi con due assists in successione per altrettante triple di Ragland che portano Milano avanti nel punteggio.
Quando esce Forray cala il buio per Trento che non riesce più a imbastire una decente azione offensiva. L’EA7 non capitalizza su questo momento e con il secondo quintetto trova un pò di difficoltà nel trovare soluzioni fluide. Kleiza è sicuramente molto in palla (chiuderà con 4-5 da tre) e segna canestri importanti, James dà qualche piccolo segnale positivo ma è un canestro di Grant che sigla il 35 pari con le squadre che vanno poi al riposo staccate di un solo punto.
Nel terzo quarto Milano prima parte in maniera assai letargica andando sotto anche di cinque lunghezze, poi rimonta e finalmente alza il tono della sua difesa. Sono due pressioni selvagge di Ragland contro il playmaker avversario a suonare la carica per tutti e in questo momento arriva il grande parziale che tutti si aspettavano. E’ un 14-0 fatto di tanta difesa, cinque recuperi, attacco in campo aperto e due triple di Melli e Brooks per scavare il solco che potrebbe essere decisivo.
Trento non ci sta ad abbandonare la partita senza lottare e prova una nuova rimonta che si concretizza per il buon gioco espresso e per una Milano che si fa sfuggire due rimbalzi dalle mani e torna nel baratro dell’approccio approssimativo.
Gli ospiti raggiungono anche il -1, mettendo paura a tutto il pubblico, ma un’altra sterzata difensiva, corroborata dalle comode conclusioni e dalle tonnellate di tiri liberi (32 nel solo secondo tempo) indirizzano definitivamente la partita in favore di Milano che con i killer Ragland e Kleiza, finisce il lavoro che aveva iniziato Samuels durante tutto il secondo tempo.
EA7 Emporio Armani Milano – Dolomiti Trento 90-75 (19-11, 21-28, 24-17, 26-19)
MVP: Samardo Samuels. Con soli 5 tiri domina la partita subendo 7 falli, tirando 12 liberi e mandandone a bersaglio 11. Il tutto con 29 di valutazione.
Sala Stampa
Luca Banchi
E’ stata una partita dura, ce lo aspettavamo, ma siamo stati bravi prima ad approcciare bene la partita nonostante la festa e poi a far salire di tono la nostra difesa per permetterci di fare lo strappo decisivo.
Siamo stati superficiali in alcuni momenti e abbiamo ancora tanto lavoro da fare per conoscerci meglio e migliorare come squadra. Le 17 palle perse sono frutto della buona difesa di Trento ma anche di alcune nostre scelte non perfette che ci hanno confermato il grande lavoro che ancora dobbiamo fare. Il calendario non ci dà tregua e nonostante i problemi sono sicuro che saremo pronti per la partita con il Barcellona di giovedì.
Maurizio Buscaglia
Queste prime due partite ci hanno insegnato com’è il campionato di Serie A, hanno messo a nudo le nostre lacune e gli aspetti del gioco su cui dobbiamo lavorare maggiormente. Abbiamo fatto buone cose questa sera e abbiamo seguito in maniera positiva il nostro piano partita, ma quando Milano ha alzato l’intensità difensiva abbiamo smesso di far circolare la palla, abbiamo palleggiato molto e mosso poco i giocatori. Questo ci ha condannato ad andare sotto in alcuni momenti chiave.
Sono ugualmente contento della mia squadra e questa serata ci darà un bagaglio d’esperienza in più per le prossime giornate.