Pur avendo avuto la tragica notizia della morte di un giovane tifoso serbo di 25 anni, avvenuta in prossimità della gara di Eurolega tra Galatasaray e Stella Rossa, abbiamo evitato per scelta editoriale di pubblicare la notizia e commentare.
Nel rispetto della giovane vita prematuramente stroncata, abbiamo ritenuto necessario attendere gli sviluppi delle indagini che ci dessero un quadro chiaro dell’accaduto, rinunciando all’utilizzo inopinato del traduttore di google ed a speculare tristemente sulla tragedia.
Ci sentiamo invece in dovere di riportare e stigmatizzare il comportamento dell’allenatore del Galatasaray, Ergin Ataman, il quale nella conferenza stampa del dopo partita non ha trovato di meglio da fare che definire “terroristi” i trecento tifosi della Stella Rossa protagonisti degli incidenti che hanno poi portato all’accoltellamento mortale del supporter di Belgrado.
Quantunque il tecnico turco non fosse al corrente del morto(così almeno ci è stato riportato da fonti vicine alla società giallorossa), ci saremmo attesi nelle ore successive le sue scuse per la sparata fatta a “caldo” in sala stampa.
Il primo ministro serbo, Aleksandar Vucic, contattato da Ahmet Davutoglou per le condoglianze per l’accaduto, ha definito Ataman “persona in questo momento non gradita in Serbia”, aprendo un vero e proprio caso diplomatico tra i due paesi.
E ci mancherebbe, vista l’incapacità di alcuni di tenere i nervi saldi e la bocca cucita in situazioni drammatiche come questa.
Alessio Teresi