SASSARI – Novgorod espugna il PalaSerradimigni nella sesta giornata del girone A dell’Eurolega, ipoteca il passaggio del turno e lascia alla Dinamo l’amarezza per un match che poteva vincere. Al termine si respirano esattamente le stesse sensazioni dell’andata. I russi approfittano delle gravi disattenzioni dei sassaresi, e con l’esperienza dell’ex Siena Rochestie puniscono le cattive letture dei sassaresi nei momenti decisivi. Ora le speranze di qualificazione dei ragazzi guidati da Meo Sacchetti sono ridotte al lumicino.
LA PARTITA
Nessuna novità nei due quintetti iniziali. Il match si gioca sin dalla palla a due su ritmi altissimi. Dyson perde subito una palla e il Nizhny è a +4. Rochestie si impadronisce subito del ritmo della partita e i russi si chiudono molto bene dentro l’area colorata dove domina Parakhouski. Sassari si affida ai giochi spalle a canestro per Rakim Sanders. A metà periodo il Nizhny è avanti sul +8 (10-18). Sacchetti inizia le rotazioni e si affida a Sosa e Todic. Anche Coach Bagatskis regala qualche minuto di riposo a Parakhouski e Rochestie. Sassari si riavvicina sul 20-23, ma sono ancora gli ospiti ad approfittare di qualche disattenzione dei sassaresi per chiudere il primo quarto sul +5 (25-30) grazie ad una tripla di Antonov.
Il secondo quarto si apre sulla falsariga del precedente. I sassaresi non riescono a limitare il gioco di Rochestie, oltre a non riuscire ad alzare la propria intensità difensiva. Dopo la tripla di Brian Sacchetti che porta i sassaresi al -2 (34-36), sono gli ospiti che piazzano un mini parziale di 0-6 per il 36-44 di metà quarto. I russi, con l’inerzia del match a favore, controllano e vanno sul +10 (43-53). Il canestro quasi sulla sirena di Brooks regala ossigeno alla Dinamo, che rientra negli spogliatoi per l’intervallo sotto di 7 punti (46-53).
Sassari rientra dagli spogliatoi con facce diverse. Sacchetti ordina la difesa allungata a tutto campo e finalmente Sassari riesce a giocare il suo miglior basket. Parziale devastante di 12-0 e punteggio di 58-53. Time out necessario per coach Bagatskis e pubblico in delirio. Il Nizhny esce molto bene dal minuto, si affida ancora a Rochestie, e rimette immediatamente il punteggio a suo favore con un parziale di 0-7 (58-60). Si viaggia ora sui binari dell’equilibrio con la classe operaia di Sassari che regge alla grande. Devecchi, Brian Sacchetti e Todic ribattono colpo su colpo e i biancoblù si presentano allo sprint dell’ultimo quarto avanti di 2 (65-63).
Todic, con una tripla, porta Sassari sul +5 (68-63) e si gioca in una bolgia infernale. Sacchetti e Sosa si fanno fischiare due tecnici incredibili. Il primo per flopping, molto severo, il secondo per una stupidaggine assoluta del play che va ad insultare e spintonare leggermente Kinsey che si apprestava a tirare il libero. Nonostante tutto i biancoblù ci credono e il PalaSerradimigni esplode sulla schiacciata di Brooks (74-68). Time out per i russi che, come per il precedente, riescono a reagire alla grande, piazzando un devastante parziale di 14-0 (74-82) che decide il match. I sassaresi tentano una sterile reazione, ma l’esperienza di Rochestie, Thompkins e Kinsey diventa determinante. Il match si chiude sul 82-89.
SALA STAMPA
Ainars Bagatskis
Siamo rimasti molto colpiti dall’atmosfera che si respira in questa città che si mostra molto appassionata di basket. Per noi è stato un piacere e un onore giocare qui. Sapevamo che sarebbe stata un partita molto dura. Il basket molto aggressivo della Dinamo, a volte veloce e selvaggio e giocato con molta passione dai suoi giocatori, ci ha creato molte difficoltà. Siamo entrati molto molli nel terzo quarto rischiando di uscire dal match dopo il loro parziale. Abbiamo commesso molti errori stupidi e ci siamo affidati ai nostri leaders. Loro non ci hanno tradito, hanno fatto le giuste scelte nei momenti decisivi e abbiamo portato a casa la vittoria. Non possiamo ancora parlare di quarto posso messo al sicuro, perché la mia esperienza nel basket professionistico mi insegna che non si deve mai dare niente per scontato. Ribadisco ancora i mie complimenti all’ambiente sassarese.
Meo Sacchetti
C’è molto disappunto dopo il match di questa sera. Dopo aver portato la partita a nostro favore con un break importante abbiamo sbagliato la lettura offensiva nelle situazioni decisive. Abbiamo subito il gioco di Rochestie che obiettivamente ha giocato un grande basket. Loro hanno alzato l’intensità difensiva grazie a grandi giocatori come Kinsey e Thompkins, e hanno creato molte difficoltà a Dyson e Sanders. Ripeto il fatto che abbiamo sbagliato nei momenti cruciali le letture offensive. Sappiamo che in Eurolega questi errori si pagano e a volte subiamo il gioco duro e aggressivo. Dobbiamo cercare di limare i nostri limiti perché in alcuni momenti del match distruggiamo tutto ciò che faticosamente abbiamo costruito. Ora abbiamo altre quattro partite da giocare nel girone e dovremo cercare di dare il massimo.
Brian Sacchetti
Sapevamo dall’inizio che sarebbe stata una partita dura. Loro giocano con grande fiducia e sono reduci da vittorie sia nel loro campionato che in Eurolega. Onestamente oggi Rochestie ha fatto una grande partita sia in difesa che in attacco, risultando decisivo nei momenti cruciali. Dispiace perché avevamo una bella chance di portare a casa la vittoria e perché eravamo sopra sino a cinque minuti dalla fine. Non ci resta che guardare avanti e non mollare, anche se mi rendo conto che siamo sull’orlo dell’eliminazione.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Nizhny Novgorod 82-89.
Parziali: 25-30; 21-23; 19-10; 17-26.
Progressione: 25-30; 46-53; 65-63; 82-89.
MVP: Taylor Rochestie. L’ex Siena gioca un match superlativo. Meo Sacchetti alterna su di lui diverse marcature, ma il resta un rebus irrisolto. Chiude con 29 punti, 7 assist e 32 di valutazione finale.
WVP: Edgar Sosa. Si fa fischiare un tecnico allucinante per aver insultato e leggermente spintonato l’avversario in lunetta. Da quel momento risulta dannoso per se e per la squadra. Demerito di coach Sacchetti non averlo chiamato in panca per tempo. Citazione doverosa anche per Jerome Dyson, che sembra passeggiare in campo e regala la netta sensazione di non essere in possesso della necessaria leadership per leggere in maniera positiva le diverse situazioni che si presentano all’interno del match. Devastante la differenza con Rochestie.
Foto di Daniele Petretto.
MARCO PORTAS