Bologna, 12 novembre 2017 – Non si ferma più Brescia. Settima vittoria consecutiva. Primato in classifica confermato. Una magia di Luca Vitali, fin lì uno dei peggiori in campo, a 2.8 secondi dal termine regala alla Leonessa un’altra settimana da sogno. Il play ex di turno (ingiustamente fischiato dai suoi ex tifosi), con la partita sul 74 pari si è preso la responsabilità di un fade away praticamente da terra che ha incontrato solo il cotone della retina. Quando il suo tabellino, fin lì, recitava 1/8 dal campo.
Un’altra vittoria che è stato un inno all’organizzazione di squadra. Difesa a zona iper aggressiva che ha messo in crisi l’attacco virtussino. Rotazioni perfette con ogni giocatore a portare contributo anche solo in pochi istanti di campo (unico fuori coro Nic Moore). E la forza di risalire dal -10 del terzo quarto che rischiava di essere pietra tombale. Un trionfo. Niente più e niente meno.
Le note positive tra i giocatori sono un po’ ovunque, ma è giusto partire col rendere merito ad Andrea Diana, che ha organizzato una partita perfetta. Subito difesa a zona per fermare il solito inizio travolgente dei padroni di casa. Attacco razionale senza farsi prendere da isterie, né quando entrava ogni tiro né quando il canestro si è chiuso e ha prodotto un terzo periodo da 1/14. Forse questa Brescia ha ancora qualche lacuna per pensare di rimanere così in alto fino in fondo, ma il suo 7-0 di record non è un caso e da qui alla fine bisognerà fare i conti coi bianco blù.
Altro giocatore decisivo, tanto e quanto Vitali nel finale, è stato Marcus Landry. Latente alla partita e nervoso per tre quarti, negli ultimi dieci minuti ha preso in mano la gara, tornando ad essere il realizzatore ammirato fin qua: 11 dei suoi 16 punti a referto. Con lui fondamentale Brian Sacchetti, che nell’ultimo quarto, di esperienza, ha fatto tante giocate risultate decisive. 10 punti, 8 rimbalzi, 5 assists, 19 di valutazione.
Grande partita anche per Dario Hunt, che ha dominato in area sfruttando i problemi di falli di Marcus Slaughter. Doppia doppia da 15+10 per lui, partito fortissimo poi un po’ rallentato nel secondo tempo, ma la sua presenza, soprattutto difensiva, non è mai mancata. Benissimo Michele Vitali (14 punti con 5/9 dal campo), autore anche dal canestro di uno dei sorpassi bresciani nel finale.
Terza sconfitta consecutiva per la Virtus Bologna, che ormai è entrata in un tunnel che pare senza fine. Soprattutto arriva la quarta sconfitta in campionato incredibilmente identica a tutte le altre. Ennesimo vantaggio in doppia cifra buttato alle ortiche in un quarto periodo tragico (11 punti con 5/19 al tiro e tre palle perse), arrivato immediatamente dopo il quarto migliore della partita, il terzo, dove con un 20-7 l’incontro era stato ribaltato (45-41 Brescia all’intervallo in un primo tempo sempre controllato dagli ospiti). L’andamento psicotico delle V Nere all’interno della partita è veramente difficile da spiegare. L’energia si accende e si spegne in continuazione in maniera a volte davvero sorprendente.
Brescia oggi ha organizzato un piano partita perfetto per mettere in luce tutte le manchevolezze dei bolognesi (il tiro da fuori di Alessandro Gentile, la presenza nel pitturato), ma il modo in cui la squadra è finita fuori giri a inizio ultimo periodo, dopo aver travolto gli avversari nei dieci minuti precedenti, ha dell’assurdo. La situazione in casa Segafredo adesso è quanto mai tesa. Tra il taglio di Guido Rosselli in settimana e questo ennesimo KO il clima è parecchio caldo.
Il nome in ballo, anche qui prima dei giocatori, non può che essere quello di Alessandro Ramagli. Arrivati alla quarta sconfitta in volata, in sostanza con le stesse modalità, viene da chiedersi perché la squadra non riesca a produrre il suo gioco nei momenti decisivi, subendo, invece, quello degli avversari. Tatticamente oggi Diana ha stravinto la partita, dando quella percentuale in più alla squadra che fin qui il coach livornese non ha dato l’idea di riuscire a trasmettere ai suoi.
La distribuzione tiri della Virtus è impietosa: 34 tentativi da tre punti (12 a bersaglio) sono il segnale di una squadra che ha subito gli avversari senza trovare una via alternativa al proprio gioco. Stefano Gentile (10 punti e 9 assists) a lungo è stato il faro della squadra e con lui a dare ordine ha potuto dedicarsi più a compiti di finalizzazione un positivo Oliver Lafayette (14 con quattro triple). Aradori (15 con 5/12 dal campo) ancora è andato a corrente alternata, mettendo canestri difficili ma anche prendendo qualche scelta forzata di troppo. Partita complicata dai falli per Slaughter (6 punti e 9 rimbalzi in 24’), che difensivamente ha fatto il suo, non riuscendo semmai a dare quel contributo offensivo che spesso i suoi compagni hanno provato a chiedergli in post basso.
Serata di sofferenza per Alessandro Gentile, con la Germani che ha speculato apertamente sulle sue difficoltà al tiro chiudendogli sistematicamente le vie d’accesso all’area. 13 punti, 8 rimbalzi, 4 perse, 3 assists, 6/17 al tiro. Tanto fumo, forse a volte cercando di fare più del necessario. Poco incisivo il trio di reduci dal campionato scorso, Umeh-Ndoja-Lawson, che hanno lottato, Ndoja soprattutto, mostrando però quelle difficoltà fisiche che sono lo scoglio maggiore nel passaggio di categoria.
Ora servirà guardarsi in faccia per capire dove stiano i problemi. Certo, sul mercato si attende sempre l’ala grande mancante, ma le rotazioni oggi, con una Brescia che ha giocato in sette, non possono essere l’unica scusante.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – GERMANI BASKET BRESCIA 74-76
Tabellini
Parziali: 16-22; 25-23; 20-7; 13-24.
Progressione: 16-22; 41-45; 61-52; 74-76.
MVP: Marcus Landry e Brian Sacchetti.
WVP: Kenny Lawson.
Nicolò Fiumi